NEWS
www.resina35.it
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-respira-2023-635559805487
RESINA35
Via del Portonaccio, 24 Forlì
20/09/2023
Apertura 11 novembre 2023
Bacanera & Vittoria 1938
Venezia
19-20 Maggio 2023
UN'ETERNA ESTASI CELESTE
Tri-personale feat. Loredana Grasso ed Emilia Faro
A cura di Giovanni Scucces
SACCA Gallery
Modica (RG)
01/04/2023 - 03/06/2023
PREMIAZIONE ARTE LAGUNA PRIZE
16TH & 17TH EDITION
a cura di Luca Beatrice
Arsenale di Venezia
ARTE LAGUNA WORLD
11/03/2023 - 13/04/2023
Centro espositivo SPAZIO SV Venezia
NO TITLE Gallery
09/03/2023 - 15/03/2023
VIEWS
OSPITI DI PASSAGGIO
di Beatrice Buscaroli
Testo per il catalogo di ET IN ARCADIA EGO
Museo Galleria Vero Stoppioni, Santa Sofia
"...La nuvola è l’indicazione di un limite, un elemento figurale che – per la propria inafferrabilità – costringe l’artista a confrontarsi con uno spazio astratto. Come dire: un cielo con le nuvole conduce il pittore a confrontarsi con l’immateriale.
Basta pensare alle Verifiche di Ugo Mulas dei primi anni Sessanta, o, un decennio dopo, a quell’ “atlante cromatico del cielo” rappresentato dagli scatti di Infinito di Luigi Ghirri.
Un confronto che, ovviamente, dimostra una pratica ben più radicata nel tempo: da Correggio a Tiziano, da Leonardo a Tiepolo, da Constable e Turner, a Monet, van Gogh, Magritte.
Un confronto che arriva ad Andrea Mario Bert, pittore consapevole del fatto che le cose del cielo nascondono quelle della terra. Pittore che fissa il proprio occhio – ed esercita il proprio gesto – sui contorni cangianti e sui colori indefiniti delle nuvole per aprire la pittura all’immaginazione degli spazi possibili. E questo perché la nuvola è un elemento fuori norma che mette in crisi ogni permanenza, la stessa solidità tanto della forma visibile, la morphè, quanto di quelle intellegibile, l’eidos.
E torniamo a Murakami: “Nuvole di grandezza e forme diverse che arrivano, e se ne vanno. Semplici ospiti di passaggio. Ciò che resta è soltanto il cielo, che è sempre lo stesso. Che è qualcosa che esiste, ma al tempo stesso non esiste” (L’arte di correre).
Andrea Mario Bert lo fa esistere sulla terra, ne calcola colori e proporzioni, li sistema come se il cielo, come un aeroplano, compisse un perfetto looping, che trascina i riflessi della vita e del mondo in una sorta di realtà, umana e calpestabile, chiudendo il cerchio che porta l’infinito ai nostri passi, accogliendolo come i chiarori degli impressionisti che osservavano il cielo per carpirne gli effetti sulla terra.
Questa è la bravura di Bert. Possedere un mistero e renderlo visibile. Non basta alzare gli occhi per scovare i misteri del cielo.
I riflessi si fanno vita e realtà, hanno forma e forza. Diventano un’umana verità capace di rovesciare il mondo per comprendere meglio la Terra."
CLOUD ATLAS
FRAMMENTI DI CIELO
URBAN ART
Esiste una disciplina che apre gli spazi
e li apre in verticale come correnti ascensionali,
o in linea retta sul piano superiore delle nuvole.
Esiste una disciplina che elude
la gravità del playground con un intreccio di linee aeree
e scie invisibili, di scambi tra i rimbalzi e i battiti.
esiste una disciplina che termina
nel movimento mistico del cerchio
che ingloba nel piatto la dimensione della sfera.
Cesare Pomarici, 2021
QUADRI_FOGLI
SUI QUADRI, I QUADRIFOGLI E IL CIELO
Estratto dal testo di Cesare Pomarici
"... Credo innanzitutto che chiunque si accinga ad osservare un ‘cielo’ di Bert, possa fin da subito riscontrare – nel senso di attrazione carnale e psichica creata dal contatto con i suoi pigmenti oleati – il prepotente impatto visivo dell’opera.
A questa prima impressione segue poi l’esigenza di concedere al quadro – dopo lo sguardo iniziale – una seconda e prolungata contemplazione, la cui durata sembra quasi essere dettata dalla volontà intenzionale del dipinto.
Intensità visiva, dunque, nello spazio e nel tempo di ciascuno, credo che sia l’espressione più semplice per definire il rapporto di reciprocità fin qui delineato. Intensità che parte dagli elementi minimi della composizione – i quadrifogli celesti – dalla loro forma e dalla loro collocazione, e da quella loro connaturata fragilità che a chi scrive rievoca quella dei fioretti danteschi, all’inizio del cammino oltremondano (Inf. II 127-132):
«Quali fioretti dal notturno gelo chinati e chiusi,
poi che 'l sol li 'mbianca, si drizzan tutti aperti in loro stelo,
tal mi fec' io di mia virtude stanca,
e tanto buono ardire al cor mi corse,
ch'i' cominciai come persona franca»
come Dante – che proprio all’esordio del suo viaggio si assimilava appunto per fragilità ad un germoglio – così lo spettatore di queste tele non può evitare un sincero moto di empatia nei confronti di quei quadrifogli, ed identificare nella loro delicata e precaria condizione anche la propria."
VIDEO
2023
2022
Parco Urbano San Martino in Rio
Reggio Emilia
2022
2021
2021
2021
2017
Artista italiano cresciuto a Forlì, sua città natale, Bert viene educato alle Arti sin da piccolo. Diplomato al liceo scientifico, decide nel 2010 di iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Bologna dove frequenta il corso di pittura e si distingue da subito per la sua ricerca.
Negli anni accademici inizia anche il suo percorso espositivo con le prime mostre personali, oltre ai primi importanti riconoscimenti tra cui il 2°posto al Premio Nazionale delle Arti 2012 presso Accademia Albertina di Torino e vincitore nel 2014 dello storico Premio Internazionale Marina di Ravenna con mostra personale a cura di Claudio Spadoni e Bruno Bandini presso il Museo MAR di Ravenna.
Terminato nel 2015 con il massimo dei voti il periodo nell'Accademia bolognese, il suo lavoro viene notato dalla storica Galleria Forni di Bologna, che lo inserisce da subito nei programmi delle più importanti mostre e fiere a livello internazionale, a partire dalla mostra personale a cura di Beatrice Buscaroli "Dal balcone del cielo".
La sua arte ha così modo di evolversi negli anni, potenziando le basi pittoriche in forme espressive nuove, passanti per studi di scultura e installazione che lo hanno condotto a generare progetti e collaborazioni sempre differenti.
Nel 2023 è vincitore ex equo nella sezione Urban Art della 16° edizione dell' Artelaguna Prize di Venezia con l'opera pubblica “Esiste una disciplina che apre gli spazi”.
Professore di Disegno alle scuole superiori e co-fondatore della Olvidados Fundaciòn, si dice essere profondamente innamorato della sua Terra.
Vive e Dipinge tra le Nuvole e Forlì.
CV
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
PRINCIPALI PREMI E CONCORSI
FIERE
OPERE PUBBLICHE UFFICIALI
PROGETTI CONDIVISI
FORMAZIONE
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